Una sfida difficile a "braccio di ferro"

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Io sono Giovanni, il pirata più forte dei sette mari, e una notte decido di partecipare ad un torneo di "braccio di ferro".

Nessuno mi ha mai sconfitto prima, ma l'incontro con un bellissimo pirata, e con un gatto malefico, mi daranno difficoltà nel restare imbattuto.

Spero che vi piaccia!


UNA SFIDA DIFFICILE A "BRACCIO DI FERRO"

Diario del capitano, 28 Ottobre 2021

Io sono Giovanni, il pirata più forte e temuto dei sette mari. Io navigo da solo, e non ho paura di nessuno. I pirati che incontro sulla mia rotta sanno che è meglio consegnarmi spontaneamente il proprio tesoro, se non vogliono essere sconfitti e umiliati in duello. Sono così forte e abile con la spada che posso sconfiggere un'intera ciurma di pirati da solo.

Tutti ammirano e temono il mio corpo muscoloso. So che i miei muscoli sono l'invidia degli uomini, e il desiderio delle ragazze, e io adoro metterli in mostra: infatti, indosso solo un paio di mutande grigio-azzurre e un berretto, così che tutti possano ammirare il mio fisico.

Questa sera sono approdato a Seasalt Port Town, un paesino sulla costa. So che qui si possono scommettere e vincere soldi. Prendo quindi un sacchetto di soldi dalla stiva, scendo dalla nave e mi dirigo subito alla taverna. Appena entro, vedo che molti pirati mi guardano, e restano intimoriti dalla mia presenza. Io sorrido: mi piace leggere il timore nei loro occhi. Vado al bancone, indeciso su come trascorrere la serata. Mentre sto osservando la sala, sento qualcosa di peloso sulle gambe: guardo in basso e vedo un gatto che si sta strusciando tra le mie gambe. Forse vuole qualche carezza, ma non sono qui per questo. Guardo in giro, cercando di capire come mi possa divertire questa sera.

Vedo che ad un tavolo c'è una sfida a "braccio di ferro" e, ovviamente, si scommettono soldi: ci si sfida "al meglio di 3", cioè chi vince 2 round è il campione, e, naturalmente, il vincitore prende tutto!

La sfida si è appena conclusa, e il vincitore è un pirata grande e grosso. Mi sembra un gradasso e, infatti, non appena prende i soldi, inizia a urlare di gioia e a sostenere di essere il migliore, chiedendo ai presenti se c'è qualcuno che ha il coraggio di sfidarlo.

Siccome mi piace umiliare questi tipi, mi faccio avanti, proponendomi per una sfida. Non appena si gira verso di me, cala il silenzio nella taverna. Tutti sono intimoriti da me, tranne l'energumeno, che, dopo un secondo di silenzio, scoppia a ridere.

<< Ahahahahah questo ragazzino vuole sfidarmi. Vuoi farti male, piccolo? >>. Io lo guardo: non mi sembra di averlo mai visto finora. Dev'essere nuovo di queste parti, altrimenti saprebbe chi ha di fronte, e farebbe come gli altri, che sapientemente hanno fatto un passo indietro.

Io non rispondo alle sue provocazioni. Mi limito a mettere il mio sacchetto di soldi sul tavolo, sedermi di fronte a lui, mettere il braccio in posizione, e aspettare che lui faccia altrettanto.

Lui, vedendo che non sono scappato e, anzi, lo sto aspettando, mette i suoi soldi sul tavolo, si siede, e afferra la mia mano, pensando di farmi paura. Povero illuso!

Un pirata, autoproclamatosi giudice della gara, dà il via alla sfida. Subito, sento il mio avversario che spinge con tutta la sua forza, cercando di vincere il primo round. Io decido di usare la tecnica abituale per queste occasioni: irrigidisco i muscoli del braccio, in modo che l'altro si trovi a spingere contro un muro, impossibile da distruggere. Quando sento che lo sfidante ha esaurito le sue forze, mi basta semplicemente spingere, e vincere, senza trovare nessuna resistenza.

Il primo round è mio!

Il mio rivale è esausto, ma mi guarda arrabbiato, e si mette in posizione per il secondo round. Troppo facile! Non appena il giudice dà il via, inizio a spingere con il mio braccio, e l'avversario, non avendo più forze, non può fare altro che vedersi sconfitto in cinque secondi.

Tutti iniziano a gridare: Giovanni ha vinto! Vedo la gente felice: evidentemente l'energumeno aveva vinto troppe volte per i loro gusti. Il mio avversario si alza e se ne va, pieno di vergogna.

Ho guadagnato un po' di soldi, ma non mi basta. Quindi guardo le persone attorno a me e chiedo: << Chi vuole sfidarmi? Io sono pronto! >>. Di nuovo, cala il silenzio. Si sente mormorare, e un pirata, più coraggioso degli altri, si siede di fronte a me: sa che non ho mai perso una sfida a "braccio di ferro" e spera di sconfiggermi per entrare nella leggenda. Forse egli crede che, dopo la precedente sfida, io sia stanco. Falso! Io sono più carico che mai.

Il giudice dà il via e mi viene da sorridere: questo nuovo avversario è molto più debole del primo, e non ci vuole molto tempo che io vinca sia il primo che il secondo round. Altra vittoria e altro sacchetto di soldi per me.

Questo pirata si alza e un altro prende il suo posto. La scena si ripete per altre otto volte. In totale, ho sconfitto dieci avversari questa sera, e ho guadagnato un bel mucchio di soldi.

Vedendo che, dopo queste dieci sfide, nessuno si avvicina, mi alzo e chiedo: << Cosa succede? Nessuno vuole sfidarmi? >>.

<< Posso provare io? >> Dalla folla si sente una debole voce. I pirati si spostano, e un ragazzo, più o meno della mia età, si fa avanti.

Non appena lo vedo, resto stranamente senza fiato: è magro, ha dei corti capelli neri, e indossa solo un paio di mutandine rosse. Dovrebbe essere un pirata, ma mi sembra di vedere un angelo!

Lo osservo dalla testa ai piedi: dei bellissimi capelli neri, un viso angelico, dei bellissimi occhi neri, un bellissimo corpo, quasi completamente nudo, e infine dei bellissimi piedi. Un momento! Perché mi viene in mente solo "bellissimo"?

Non riesco a capire cosa mi stia succedendo: ho davanti a me un ragazzo, ma non riesco a vedere in lui un avversario da sconfiggere, ma... qualcos'altro.

Provo una strana sensazione, mai sentita finora: il mio cuore batte all'impazzata, mentre sembra che la taverna non sia più piena di gente. Ci siamo solo io e lui, e adesso mi sembra triste stare da solo sulla nave.

Sembra che il tempo si sia fermato, e il silenzio sia calato su tutto il mondo. Fortunatamente il ragazzo rompe il silenzio, dicendo: << Io sono Mowgli. Posso partecipare alla sfida? >>.

Io non riesco a dire niente. Annuisco e mi siedo al mio posto, mentre lui si siede di fronte a me.

Improvvisamente mi ricordo di dove sono e cosa sto facendo: una sfida a "braccio di ferro", e sono qui per vincere!

Scrollo la testa, per risvegliarmi da quello stato di trance, e mi metto in posizione, pronto per la sfida. Mowgli afferra la mia mano, per iniziare la partita. Ma, non appena la sua mano tocca la mia, entrambi ci blocchiamo: sento di nuovo quella sensazione sconosciuta che ho provato prima, mentre vedo che Mowgli arrossisce un po'.

Non so più cosa devo fare, ma la voce del giudice che dà il via mi riporta alla realtà.

Sento la mano di Mowgli che spinge con forza e, anche questa volta, capisco che il mio avversario è debole. Potrei sconfiggerlo subito, ma stranamente mi piace sentire la sua mano che stringe la mia. Inoltre, per la prima volta in vita mia, mi sembra sbagliato umiliare lo sfidante. Vedo che Mowgli si sta impegnando in questa sfida, così decido di vincere, senza esagerare: inizio a spingere la mia mano contro la sua e, essendo molto più forte di lui, vedo che il suo braccio inizia a cedere. Continuo così, lentamente, mentre Mowgli tenta strenuamente di resistere: è così dolce e tenero che vorrei stare lì per sempre. Ma devo vincere questa sfida, quindi spingo ancora e vinco il primo round.

Tutti i pirati iniziano a urlare: Giovanni è fortissimo! Vedo Mowgli deluso per la sconfitta. Non so perché, ma mi dispiace per lui. Purtroppo io sono il pirata più forte dei sette mari, quindi non posso perdere contro nessuno, neanche contro un angelo dai capelli neri.

Per non farmi vedere dispiaciuto, mi alzo in piedi e inizio a gridare di gioia, affermando di essere il migliore. Mowgli mi guarda, e il suo sguardo cambia improvvisamente: ora accenna un sorriso, ma non di gioia. Sembra il sorriso di una persona che ha avuto un'idea birichina, mentre il suo sguardo è fisso... sulle mie mutande?

Mowgli continua a fissarmi in mezzo alle gambe. Non so cosa abbia in mente, ma questa cosa mi mette un po' in imbarazzo, quindi mi siedo e mi preparo per il secondo round.

Di nuovo, non appena le nostre mani si stringono, avverto quella sensazione già provata prima, e a cui non so dare un nome. Ma devo vincere questa sfida, quindi faccio un respiro profondo e mi concentro.

Come nel round precedente, Mowgli spinge con tutte le sue forze. Vorrei restare lì a godermi la scena, ma devo vincere la partita. Non appena inizio a spingere, però, vedo che sul viso di Mowgli compare il sorriso di prima. Non capisco perché stia sorridendo in quel modo ma, subito dopo, sento qualcosa di strano tra le mie gambe. Abbasso lo sguardo e vedo il suo piede sulle mie mutande. Sorpreso e incapace di capire, torno a concentrarmi sul duello. Purtroppo per me, il sorriso di Mowgli non è sparito, e il ragazzo decide di mettere in atto il suo piano. Il suo piede inizia a muoversi, massaggiando la zona coperta dalle mutande.

Sento una vampata di calore per tutto il corpo, mentre il mio braccio si blocca, incapace di proseguire. Il piede di Mowgli continua a strofinarsi sulle mie mutande, e questa sensazione mi manda in confusione: cosa devo fare?

Devo fare finta di niente, e concentrarmi sulla sfida. Ma è così difficile, con il suo piede che non smette di accarezzarmi le parti intime.

Inizio a respirare affannosamente, mentre sento il mio braccio diventare molle, come fosse di gelatina. Anzi: è il mio intero corpo che sta diventando di gelatina.

Mowgli ricomincia a spingere e, stavolta, è il suo braccio a non trovare più resistenza. Io faccio il possibile per bloccarlo, e penso: "Io sono Giovanni; sono il pirata più forte dei sette mari; nessuno mi ha mai battuto a "braccio di ferro"; e non è possibile che un ragazzino come Mowgli riesca a sconfiggermi, soprattutto perché non è più forte di me!".

Devo batterlo. Devo batterlo. Devo batterlo! Ma il suo piede continua a muoversi su e giù, e in tondo, facendomi provare una stupenda sensazione di calore. Do un'occhiata sotto il tavolo e... il suo piede è bellissimo, e non riesco a farlo smettere. In verità, non voglio che si fermi. Ormai sono imbambolato e, senza rendermene conto, la mia mano e il mio braccio hanno toccato il tavolo: Mowgli ha vinto il secondo round!

Il silenzio dura per alcuni minuti, e poi grida di stupore riempiono la taverna: Incredibile! Giovanni ha perso un round! Mowgli è riuscito a batterlo una volta!

Io divento rosso per l'imbarazzo: nessuno mi aveva mai battuto prima d'ora! Stavolta è Mowgli che si alza per festeggiare, ma vedo che arrossisce quando mi guarda: forse non l'ha fatto solo per battermi?

Io non dico niente, anche perché mi vergognerei a dire che sono stato sconfitto dal piede di Mowgli e dalle sue meravigliose carezze. Comunque non ci sto: io sono il pirata più forte, e nessuno può battermi.

Ora tutti i clienti della taverna attendono con trepidazione il terzo round: è la prima volta che qualcuno arriva al terzo round contro di me, ed è la prima volta che qualcuno riesce a vincere un round. Se Mowgli mi sconfiggesse anche nel terzo round, sarebbe la fine della mia leggenda: non sarei più il pirata imbattibile, e non sarei più temuto da tutti. Decido di difendermi dai suoi "attacchi".

Prima che Mowgli si sieda, chiudo le gambe e le tiro indietro, in modo che il mio avversario non possa usare ancora lo stesso stratagemma.

Non appena il giudice di gara dà il via al terzo, ultimo, e decisivo round, Mowgli decide di usare di nuovo la sua tecnica: alza la sua gamba ma, inaspettatamente, il suo piede non tocca le mie mutande, ma le mie ginocchia.

Mowgli mi guarda stupito, e io sorrido: questa volta non riuscirà a distrarmi! Anche se mi dispiace, devo mostrargli chi è il più forte. Ma so che, se vincessi subito, la sfida finirebbe, e io invece voglio sentire la sua mano che stringe la mia ancora per un po' di tempo.

Mentre siamo lì fermi, e tutta la gente è in silenzio, ansiosa di conoscere l'esito del duello, sento un lieve miagolio vicino a me: il gatto che mi si era strusciato tra le gambe appena ero entrato nella taverna si è avvicinato, e sembra che voglia delle carezze.

Ora sono impegnato, e il pirata più forte dei sette mari non ha tempo da perdere con un gatto.

Vedendo che non lo accarezzo, e capendo che non voglio accarezzarlo, il gatto decide di cambiare tattica. Si mette dietro di me e, vedendo le mie piante dei piedi, inizia a strusciarsi su di esse.

Un brivido mi corre lungo la schiena: No! Smettila! Mi fai... mi fai... mi fai... il SOLLETICO!!!!!

Stringo i denti e spero che il gatto la smetta. Non posso ridere; non posso. Nessuno conosce il mio segreto, cioè che il pirata più forte dei sette mari soffre tantissimo il solletico. Se qualcuno venisse a conoscenza del mio punto debole, sarei rovinato: non farei più paura a nessuno, e tutti saprebbero che basta farmi il solletico per sconfiggermi in un duello, e sottrarmi i miei tesori.

No no no: devo resistere! Il gatto non smette di strusciarsi contro le piante dei piedi, e il suo pelo mi fa il solletico in modo terribile. Cerco di rimanere impassibile, ma Mowgli mi guarda confuso, notando che c'è qualcosa di strano. Fortunatamente, tutti i presenti sono concentrati sulle nostre due braccia sopra il tavolo, e nessuno nota il gatto dietro la mia sedia. Se riuscissi a sconfiggere Mowgli, e a vincere questa sfida, potrei andarmene senza problemi, e mantenendo così il mio segreto. Purtroppo il solletico mi blocca, e per tentare di resistere non riesco a muovere il braccio. Cerco di concentrarmi, ma inutilmente: l'unica mia speranza è che il gatto desista dal suo intento.

I minuti passano interminabili quando, finalmente, il gatto smette di strusciarsi contro i miei piedi. Immediatamente non avverto più il solletico, e tiro un sospiro di sollievo: ce l'ho fatta! Sono riuscito a resistere!

Con la coda dell'occhio osservo il gatto e noto che ha un'aria strana, quasi malefica. Ma non posso preoccuparmi di questo: devo concentrarmi sul duello e vincere!

Purtroppo per me, il gatto vuole vendicarsi del fatto che non l'ho accarezzato e, avendo scoperto il mio punto debole, decide di vendicarsi. Il gatto tira fuori la sua lingua ruvida e inizia a leccare le mie lisce e delicate piante dei piedi.

Nooooooooooo! Non la lingua ruvida! Questa fa un solletico cinque volte più terribile del pelo! Mi trovo in una situazione peggiore della precedente: riesco a trattenere le risate, ma non riesco a rimanere impassibile. Il mio corpo inizia a tremare leggermente, mentre le piante dei piedi vengono torturate dalla ruvida lingua del gatto, che sembra sapere perfettamente come farmi il solletico.

Il gatto passa la sua lingua in ogni punto delle mie piante dei piedi, deciso a vendicarsi e a farmi crollare. Nel frattempo, Mowgli, sentendo che il mio braccio non sta spingendo, cerca di approfittare della situazione, e inizia a spingere per vincere il duello.

Fortunatamente per me, Mowgli è debole, e il solletico mi fa irrigidire, rendendo il mio braccio impossibile da muovere. I pirati pensano di trovarsi di fronte alla sfida più spettacolare della storia: i due contendenti sono alla pari, e nessuno riesce a sconfiggere l'altro. Se solo sapessero la verità: la sfida sarebbe già finita da un bel pezzo con la mia vittoria, se non fosse per questo gatto che si sta divertendo a farmi il solletico sotto i piedi.

Dopo altri interminabili minuti di lingua ruvida, il gatto smette di leccare le mie piante dei piedi. Altro sospiro di sollievo per me, che spero, ancora una volta, che sia tutto finito e che possa concludere la sfida contro Mowgli.

Ma il gatto non è soddisfatto: sembra deciso a farmi scoppiare dalle risate, costringendomi a rivelare ai sette mari il mio enorme punto debole.

Con uno sguardo malefico, il gatto fa scattare fuori un suo artiglio, e con quello inizia a grattare una pianta del piede, dando così inizio ad una nuova sessione di solletico.

Ho i brividi per tutto il corpo: quell'artiglio è pura tortura! Il mio corpo non smette di tremare, mentre la faccia si gonfia, tentando di trattenere le risate. Sono in preda ad una crisi di solletico, e penso: "No no no! Perché? Perché a me? Perché sta succedendo a me? Cosa ho fatto di male per nascere così bello, forte, muscoloso, e sensibile al solletico?". Quell'artiglio mi sta distruggendo mentalmente e, come se non bastasse, il gatto decide di usare la sua tattica finale: appoggia le zampe anteriori alle mie piante dei piedi e, estraendo tutti i suoi artigli, inizia a farsi le unghie sulle piante dei piedi.

TILT TILT TILT TILT TILT

Se un solo artiglio era una tortura, ora non so definire quello che sto provando: "solletico infernale" mi sembra riduttivo!

Sono in pericolo: sto per crollare! Non riesco a smettere di tremare, e faccio fatica a trattenere le risate. Non posso ridere! Non posso ridere! Sono il pirata più forte dei sette mari; nessun pirata mi ha mai sconfitto in un duello; e non posso permettere che un gatto mi sconfigga, facendomi il solletico! Sarebbe la fine per me!

Sento che sto per scoppiare e, non so come, mi viene un'idea: nel disperato tentativo di salvare la mia reputazione, riesco a raccogliere le mie forze, e abbasso violentemente il mio braccio, facendo sbattere quello di Mowgli sul tavolo, mettendo fine alla sfida.

I pirati non fanno in tempo a realizzare la situazione, che subito salto in piedi e, con due mani davanti alla bocca, corro fuori dalla taverna.

Mi precipito sulla banchina del porto e, sdraiandomi a terra, immergo la mia faccia sott'acqua.

Appena in tempo! La mia bocca si apre, e le risate, che ho trattenuto per troppo tempo, escono da sole. Per fortuna l'acqua attutisce i suoni, quindi nessun pirata mi sente ridere, ma vedo che, non appena scoppio a ridere, i pesci scappano, spaventati da quel rumore improvviso.

Quando finisco di ridere per il solletico, mi rialzo, mi asciugo la faccia e, cercando di assumere un'aria trionfante e sicura di sé, torno alla taverna.

Appena entro, tutti mi guardano in silenzio. Inventandomi una scusa, dico: << Scusate se sono corso fuori, ma mi scappava la pipì! >>. Di nuovo si sentono urla di gioia: Giovanni ha vinto! Giovanni è il pirata più forte dei sette mari!

Vedo Mowgli in piedi vicino al tavolo, mentre il gatto è sparito: meglio così! Mi avvicino al tavolo e prendo il sacchetto di soldi di Mowgli. Stasera ho vinto tanto oro, ma per la prima volta in vita mia non mi sento ricco. Guardo Mowgli e... non so cosa dire. Cosa dovrei dirgli? Cosa dovrei fare?

Mowgli sorride timidamente, e dice: << Sei davvero forte! Anche se ho perso, mi sono divertito! Spero di incontrarti ancora! >> e, girandosi, esce dalla taverna, lasciandomi solo con il mio oro.

Dopo qualche secondo, mi sveglio da quello stato di trance. Vedo i pirati che urlano, e alcuni vogliono sfidarmi. Ma credo sia meglio non rischiare, quindi li ringrazio per il divertimento e per l'oro che ho vinto. Metto tutti i sacchetti di soldi dentro un sacco più grande e, volendo mostrare a tutti la mia forza, lo alzo con un braccio solo.

Un brivido lungo la schiena: ora che ho il braccio alzato, spero che nessuno mi faccia il solletico sotto l'ascella, altra zona ipersensibile del mio corpo.

Esco dalla taverna, lasciando gli altri pirati a sfidarsi tra di loro, e torno sulla mia nave. Mentre cammino, penso a Mowgli, e a quella sensazione sconosciuta che non ho mai provato prima. Chissà se lo incontrerò di nuovo. Non mi dispiacerebbe stringere di nuovo la sua mano.

Sono esausto: non per la sfida a "braccio di ferro", ma per tutto il solletico che mi ha fatto quel gatto malefico.

Appena salgo sulla nave, entro nella mia cabina, e metto il sacco di soldi sul pavimento. Mi sdraio sul letto, in posizione prona, e con i piedi che escono dal bordo del letto.

Tiro un sospiro di sollievo: sono riuscito a resistere al solletico, e a salvare la mia dignità e reputazione. Non passano dieci secondi, che mi addormento profondamente. Penso che tutto sia finito, ma, non appena mi addormento, la porta della mia cabina si apre leggermente, e un paio di piccoli occhi felini brillano sinistramente nel buio.

Il gatto entra nella cabina, osserva le mie piante dei piedi e, con un ghigno malefico, fa scattare fuori un suo artiglio.

FINE (?)